Ci ho messo davvero tanto prima di tentare questo piatto, sia per la mia antipatia nei confronti della frittura, sia perchè non ero sicura di cosa andasse esattamente nell’impasto. Alcune ricette senegalesi non hanno delle indicazioni ben precise e possono variare da zona a zona ma anche da cuoca a cuoca. C’è chi mette il burro, chi l’olio di arachidi, chi mette il lievito e chi no. Avevo fatto un tentativo, sforzandomi di ricordare la ricetta di mia cognata (che in realtà non mi ha mai dato la ricetta ma le ha semplicemente preparate davanti a me, perchè è così che si impara a cucinare senegalese: guardando) ma era miseramente fallito: l’impasto era troppo duro e colloso ed in frittura la resa era stata pessima. Nonostante tutto ci avevo riprovato, sforzandomi di ricordare le proporzioni ma dopo il secondo fallimento ho desistito. L’illuminazione mi è arrivata grazie alla mia amica Lara, sempre lei, che oltre ad ispirarmi la ricetta mi ha anche gentilmente concesso la foto. Dopo aver assaggiato la mia pizza mi ha suggerito di usare proprio quell’impasto. Be’ ci ho provato ed è stato un vero successo. Dopotutto potevo arrivarci da sola, sono pugliese: da noi non si fanno i panzerotti? E così ecco la mia ricetta delle fataya senegalo-pugliesi:

per l’impasto:
1 kg di farina
700 ml di acqua tiepida
2 cubetti di lievito di birra (oppure 300 gr di pasta madre)
un cucchiaino di miele d’acacia
4 cucchiai di olio evo
un cucchiaio di sale fino
In una grossa ciotola, disporre la farina a fontana e scioglierci il lievito con il cucchiaino di miele ed un po’ dell’acqua. Impastare delicatamente per incorporare la farina aggiungendo quasi tutta l’acqua , tenendone da parte una piccola quantità. A questo punto lavorare bene l’impasto finchè non diventa bello elastico e non si stacca dalle mani. Sciogliere il sale nell’acqua rimasta ed aggiungerla all’impasto, insieme all’olio, continuare ad impastare finchè non ridiventa di nuovo bello elastico. Coprire con pellicola e lasciar riposare a temperatura compresa tra i 18 e i 22° C (1 -2 ore se avete usato lievito di birra, 4-5 ore se avete usato la pasta madre)
Per il ripieno di carne
1 spicchio d’aglio
1 piccola cipolla
2 cucchiai di concentrato di pomodoro
200-300 gr di carne bovina macinata
sale, pepe, paprika , peperoncino in polvere
olio evo
soffriggere aglio e cipolla in poco olio, aggiungere la carne macinata e lasciarla rosolare per circa un quarto d’ora. Aggiungere il concentrato di pomodoro e poca acqua, Salare e pepare. Aggiungere paprika e peperoncino in polvere, e lasciar cuocere per mezzora a bassa fiamma mescolando ogni tanto; deve risultare abbastanza asciutto. 5 min prima di spegnere, aggiungere un po’ di prezzemolo tritato finemente. Aspettare che si raffreddi prima di utilizzarlo
Per il ripieno di tonno
1 spicchio d’aglio
1 cipolla
2 cucchiai di concentrato di pomodoro,
2 scatolette di tonno
sale, pepe, paprika , peperoncino in polvere
un po’ di prezzemolo (facoltativo)
olio evo
Lasciar imbiondire cipolla ed aglio in poco olio evo, aggiungere il concentrato di pomodoro e mescolare bene, dopo circa 5 min aggiungere il tonno sgocciolato e condire con sale , pepe, paprika e peperoncino. Continuare a cucinare per ancora mezzora mescolando ogni tanto ed aggiungendo poca acqua se necessario, Anche questo ripieno deve risultare abbastanza asciutto. A fine cottura aggiungere il prezzemolo tritato e lasciar raffreddare.
Per la salsina
1 spicchio d’aglio,
1 cipolla
1 cucchiaino di dado fatto in casa
olio evo
3-4 cucchiai di concentrato di pomodoro
sale, pepe,
1 peperoncino africano (oppure del peperoncino fresco o secco)
cumino, coriandolo
Soffrigere aglio e cipolla tritati finemente in poco olio evo per pochi minuti , aggiungere il concentrato di pomodoro e mescolare bene. Aggiungere acqua in modo da ottenere una salsa abbastanza liquida. Salare , pepare , aggiungere il peperoncino intero, il dado, un pizzico di cumino, ed uno di coriandolo. Cucinare a fuoco lento per mezzora o più, aggiungendo altra acqua se necessario (deve risultare nè troppo densa nè troppo liquida) Mescolare ogni tanto, schiacciando un po’ il peperoncino per farne uscire il succo.
Procedimento:
con l’impasto formare dei dischetti del diametro di 10 cm, con un cucchiaio porre una piccola parte di ripieno al centro e ripiegare in due ottenendo una mezza luna. Fate in modo che la parte inferiore sia leggermente sporgente in modo da ripiegarla su quella superiore. Sigillare con i rebbi della forchetta.
Scaldare un litro di olio di arachidi in una padella capiente finchè immergendo uno stuzzicadenti non si formino delle piccole bollicine, A questo punto è pronto per friggere. Calare nell’olio non più di 4-5 fataya per non abbassare troppo la temperatura. Inizieranno a gonfiarsi, e saliranno a galla, rigirarle ogni tanto finchè non assumono un colore dorato (non brunito) Scolare dall’olio e porre su della carta assorbente. Ripetere la procedura fino ad aver esaurito tutte le fataya.
Se dovesse avanzare dell’impasto potete friggerne piccoli pezzi , sono delle ottime frittelle. Se invece avanza del ripieno, aggiungendo altra salsa di pomodoro e un po’ d’acqua si può utilizzare per condire la pasta o il riso.
Come si serve:
In un bel vassoio si pone al centro una ciotola con la salsina piccante, e si dispongono tutt’intorno le fataya. Si possono mangiare da sole o intingendole nella salsina.
Versione di ripieno vegetariano/vegano
1 spicchio d’aglio
1 cipolla
1 scatola di piselli (oppure una confezione piccola di piselli surgelati)
2 patate
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
sale, pepe, coriandolo fresco, cumino in polvere, peperoncino in polvere (facoltativo)
olio evo
far soffriggere aglio e cipolla nell’olio, aggiungere il concentrato di pomodoro e mescolare bene. Aggiungere i piselli, un po d’acqua, sale, pepe e coriandolo tritato e peperoncino. Dopo 10 minuti aggiungere le patate a dadini e lasciar cucinare per altri 10 min (eventualmente aggiungere ancora un po’ d’acqua). Togliere dal fuoco e lasciar raffreddare. Anche questo ripieno non deve risultare troppo liquido